28 settembre 2025 - Giornata Mondiale della Rabbia

Ultima modifica: 26/09/2025 alle 13:17
Cane e bambino

Il 28 settembre di ogni anno si celebra La Giornata Mondiale contro la rabbia al fine di sensibilizzare i proprietari degli animali da compagnia (in particolare cani e gatti), le istituzioni e l’opinione pubblica sul grave impatto che la malattia può avere sulla salute umana e degli animali.

La rabbia è una malattia infettiva/zoonosi, trasmessa all'uomo e ad altri animali tramite la saliva di un animale infetto, solitamente per morsi o graffi, i vettori più comuni sono animali selvatici (volpi, pipistrelli, procioni) e domestici, ha un decorso quasi sempre fatale e si può prevenire nell’uomo con la vaccinazione e la profilassi post-esposizione eseguita tempestivamente e con la vaccinazione degli animali sensibili.

In tutto il mondo le principali Organizzazioni quali WOAH, FAO e WHO hanno organizzato e organizzano eventi per aumentare la consapevolezza generale sulla situazione della rabbia, obiettivo comune è “Zero-by-30”, zero casi di rabbia entro il 2030 e quindi favorire la sua eradicazione a livello globale.

L’Italia, grazie a interventi di controlli e di vaccinazioni sugli animali, è un paese indenne, mentre ancora oggi in altre parti del mondo, Africa e Asia, decine di migliaia di persone ed animali continuano a morire. I cani non vaccinati sono la principale causa, i quali rappresentano il principale serbatoio di infezione di una delle due forme epidemiologiche della rabbia, cosiddetta “rabbia urbana”.

Mentre l’altra forma epidemiologica della malattia definita “rabbia silvestre”, diffusa prevalentemente nei paesi dell’Est (Romania, Polonia, Slovacchia), è mantenuta da animali selvatici, quali la volpe o i chirotteri/pipistrelli.

ATS Milano svolge il suo ruolo di prevenzione collettiva e profilassi della rabbia:

  • sugli animali da compagnia:
    - quando coinvolti in episodi di aggressione/zuffe;
    - durante le movimentazioni in Unione Europea o Paesi terzi;
  • sugli animali selvatici, tramite la sorveglianza ed i campionamenti sugli animali deceduti al fine di valutare l’eventuale presenza dell’agente eziologico.