“Tutti In Gioco” contro l’azzardo patologico: al via il Festival di prevenzione di Milano e Lodi

Ultima modifica: 02/10/2025 alle 17:44
Pubblicato il
02/10/2025
Tram "Tutti in gioco", Festival di prevenzione dal gioco d'azzardo patologico

Milano, 2 ottobre 2025 - Il gioco d’azzardo patologico si può e si deve combattere insieme. Il messaggio di “Tutti in Gioco”, Festival di Prevenzione del Gioco d’Azzardo, è chiaro: prevenire con azioni concrete una patologia che, si stima, coinvolge oltre 800.000 persone in Italia. In pratica, una dimensione come 10 stadi di San Siro strapieni.   

La manifestazione rientra nell’ambito del Piano Locale GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) ed è organizzato da ATS Città Metropolitana di Milano in collaborazione con gli Enti locali, le ASST del territorio e una rete di Enti del Terzo Settore: Spazio Giovani Impresa Sociale, Albatros Cooperativa Sociale Onlus, Fondazione Somaschi Onlus, Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione, Cuore Parole Onlus, Libera Compagnia di Arti&Mestieri Sociali, Associazione Comunità Nuova Onlus, Intrecci Cooperativa Sociale, Fondazione Caritas Ambrosiana, Telefono Donna, Banda degli Onesti odv, Fondazione Exodus Onlus, Associazione CSV Milano, Associazione Ce.A.S, Fondazione per Educazione Finanziaria Comune di Milano – FEDUF, Coordinamento Comitati Milanesi - CCM.   

Attori diversi ma con un obiettivo in comune: sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d’azzardo e contrastarli attraverso una serie di iniziative gratuite e diffuse sul territorio, rivolte a tutti. Il programma prevede più di 30 incontri pubblici, attività partecipative, spettacoli e momenti di confronto, con un approccio comunitario e integrato, organizzati nella Città Metropolitana di Milano e nella Provincia di Lodi.   

Il Festival è iniziato stamattina con un viaggio nel cuore Milano, a bordo di un tram storico degli Anni 20, trasformato in una vera e propria piattaforma itinerante per la promozione della salute pubblica.   

Il tram è partito da Cenisio e ha attraversato il centro cittadino, facendo una prima tappa in Piazza Castello e concludendo il percorso in Piazza Fontana.  

I cittadini e i passanti hanno avuto la possibilità di incontrare i professionisti di ATS Città Metropolitana di Milano e dei 14 enti coinvolti nel Piano Locale per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico e ricevere kit di sensibilizzazione pensati per stimolare consapevolezza e autotutela, incoraggiando anche pratiche di autoesclusione dal gioco d’azzardo online. 

L’evento si è concluso con una conferenza stampa nel Salone Martiri della Resistenza, nella sede della Polizia Locale del Comune di Milano di via Cesare Beccaria, alla quale hanno partecipato l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, il Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia Mario Melazzini, il Direttore Generale di ATS Città Metropolitana di Milano Silvano Casazza e il Vicario Generale della Diocesi di Milano Monsignor Franco Agnesi

Un’iniziativa che ha portato un messaggio chiaro e urgente a tutta la popolazione: la prevenzione al gioco d’azzardo non è solo una responsabilità individuale, ma un impegno collettivo per tutelare la salute di tutti.

«Nonostante i grandissimi sforzi messi in campo - ha spiegato Guido Bertolaso - è importante avere consapevolezza che purtroppo ogni misura presa per contrastare il gioco d’azzardo patologico rischia di essere insufficiente, viste le enormi dimensioni del fenomeno sia in termini economici che sociali. Siamo però convinti che, con l’impegno di tutti e con la trasformazione delle idee e leggi in azioni concrete, possiamo quantomeno rendere tutta la cittadinanza consapevole di quelli che sono i rischi che comporta. Ringrazio tutti gli operatori delle strutture pubbliche della nostra Regione e i volontari del terzo settore impegnati tutti i giorni a fronteggiare questo grande problema. Continuiamo insieme a mettere in pratica tutte le iniziative possibili e immaginabili e ad agire con grande convinzione per prevenire e contrastare il gioco d’azzardo patologico».

«La parola fondamentale è prevenzione - ha detto Mario Melazzini - Una prevenzione che deve essere 360 gradi sulla salute dei cittadini ma anche soprattutto focalizzata su ciò che ciò che può comportare e portare a dipendenza. Si tratta di un tema su cui siamo impegnati da diverso tempo, basti pensare che nel 2013 ho avuto la fortuna e l’opportunità di partecipare all’estensione della prima legge per il contrasto alle dipendenze e, in particolare, al gioco d’azzardo patologico. Abbiamo sviluppato e continuiamo a sviluppare progetti sul territorio delle nostre ATS ma è importante il gioco di squadra tra i vari livelli, dal regionale al locale, con il coinvolgimento degli enti del terzo settore e del volontariato, in modo da poter informare, sensibilizzare e prevenire nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in quelli di aggregazione».

«Il Festival “Tutti in gioco” è un’occasione per tornare a parlare di Gioco d’azzardo patologico – ha spiegato Silvano Casazza - e di come si può e si deve intervenire per prevenire e contrastare il fenomeno. Oggi l’azzardo sta cambiando forma: l’online ha un volume d’affari superiore rispetto a quello classico. Bisogna agire insieme: istituzioni, associazioni e cittadini. Solo se ci muoviamo tutti uniti, riusciremo ad avere un impatto positivo sulle nostre comunità».   

«I dati di Caritas Ambrosiana e Fondazione San Bernardino confermano che ormai il 50% di coloro che si accostano ai centri di ascolto o sono a rischio di usura è vittima del Gioco d’Azzardo Patologico – ha detto Monsignor Franco AgnesiOccorre allora ribadire con forza che l’azzardo non è un gioco! Occorre operare sul piano culturale ed educativo per una efficace prevenzione dell’accesso alle numerose occasioni di scommessa. In particolare siamo molto preoccupati per i numerosi minorenni che dichiarano di accedere all’azzardo, soprattutto on line. È urgente agire sulla riduzione dell’offerta con una riforma organica dell’azzardo telematico e fisico» 

Il programma completo del festival è disponibile sul sito dell’ATS.

 

I DATI SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO   

Per comprendere meglio l’impatto che ha il Gioco d’azzardo in Italia, è importante avere qualche dato di riferimento.   

Secondo il Libro nero dell’azzardo, promosso da CGIL, Federconsumatori e Issco, la raccolta del gioco d’azzardo in Italia, nel 2024, ha raggiunto i 157,4 miliardi di euro, una cifra equiparabile al 7,2% del PIL del Paese, superiore di 20 miliardi di euro in confronto alla spesa sanitaria complessiva. In particolare, occorre fare attenzione al gioco d’azzardo online.   

Mentre a livello nazionale l’azzardo fisico non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemici, l’azzardo online è cresciuto di 10 miliardi nel 2024 (+12,2% rispetto al 2023) raggiungendo i 92,1 miliardi, contro i 65,3 dei diversi giochi fisici, in lieve calo sull’anno precedente.   

Per quanto riguarda la Lombardia, i dati sulla raccolta del gioco d’azzardo online mostrano una crescita nell’ultimo triennio: 9.253.270.000 euro nel 2022, 10.429.830.000 euro nel 2023 e 12.387.520.000 euro nel 2024.   

Una tendenza che si riscontra anche nei dati della Città Metropolitana di Milano (3.565.144.297,83 euro nel 2022, 4.035.646.678,15 euro nel 2023 e 4.799.045.977,67 euro nel 2024) e della Provincia di Lodi (205.366.907,96 euro nel 2022, 230.927.213,22 euro nel 2023 e 283.626.248,06 euro nel 2024).

 

CHE COS’È IL PIANO LOCALE GAP   

Per prevenire e contrastare il Gioco d’azzardo patologico, Regione Lombardia ha creato il Piano locale GAP. Si tratta di una serie di azioni su tutto il territorio regionale che hanno come obiettivo quello di sviluppare azioni di comunicazione, informazione e sensibilizzazione sul tema ma anche di potenziare i programmi regionali e locali di promozione della salute e prevenzione nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità locali. Il Piano si occupa, inoltre, di accrescere le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione a livello territoriale.   

In pratica, sono le ATS che definiscono un proprio Piano Locale GAP, adattandolo al proprio territorio. Si attivano così collaborazioni con le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), con il Privato Accreditato e con le Associazioni presenti sul territorio, in linea con il Piano regionale.    

Le attività non sono un’esclusiva del sistema sanitario regionale ma si integrano con quelle sociali di competenza degli Enti locali e si sviluppano poi alleanze con tutti i soggetti del territorio che, a vario titolo, possono concorrere al raggiungimento di azioni di prevenzione e contrasto del GAP. 

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