Allevamento avicolo rurale
L’allevamento per autoconsumo degli animali da cortile è una tradizione che consente di produrre alimenti di qualità. Tuttavia nell’ambiente ci possono essere fonti di contaminazione che causano la presenza di contaminanti negli alimenti, tra cui anche delle scorrette pratiche agronomiche.
Tra i contaminanti ci sono i PCB e le Diossine, emessi in atmosfera a seguito di combustione di prodotti contenenti cloro, che si depositano nel suolo ed entrano nella catena alimentare; si tratta di composti chimici capaci di persistere per lungo tempo nell’ambiente e che si accumulano nei grassi.
Il consumo di alimenti inquinati è un'importante fonte di rischio per l'uomo. Le uova, alimento particolarmente ricco di grassi, possono costituire un veicolo di tali contaminanti.
Per ridurre i rischi legati alla contaminazione mai bruciare:
• Il legno trattato con vernici, catrame, impregnanti o solventi
• la carta, i giornali, i sacchi
• la plastica, il polistirolo, i sacchi dei fertilizzanti, dei diserbanti, i pneumatici, i rifiuti urbani, gli oli esausti, i fili elettrici, i prodotti trattati con ipoclorito di sodio (candeggina), le corde delle rotoballe e i teli in plastica.
Mai usare:
• legno trattato con vernici e impregnanti nei ricoveri e nelle mangiatoie;
• contenitori verniciati o bidoni e vassoi in polistirolo come mangiatoie e abbeveratoi;
• l’asfalto o i calcinacci e neppure i materiali provenienti dalle industrie né la segatura della motosega come lettiera peri tuoi animali
• bidoni che contenevano delle vernici o degli oli per somministrare i mangimi
• pannelli con materiali isolanti e sigillanti (poliuretani, silicone, polistirolo) nei ricoveri, neppure d’inverno per proteggere dal freddo
• contenitori di plastica o piatti usa e getta per somministrare il mangime o gli scarti di cucina.
Mai disperdere:
• la cenere nel pollaio o nei nidi
Mai abbandonare in azienda:
• materiale plastico (teli, sacchi, corde..), il polistirolo, il legno trattato, gli oli esausti, i contenitori dei diserbanti, dei fertilizzanti, dei rifiuti urbani
Evita il contatto dei tuoi animali con le fonti di contaminazione e ricordati di:
• curare la pulizia e l’igiene dei ricoveri e delle mangiatoie
• rinchiuderei tuoi animali in recinti e non lasciarli liberi di razzolare ovunque nell’azienda in particolare sotto le macchine agricole, sulla letamaia, vicino ai fossi, su materiali di demolizione e sull’asfalto
• utilizzare mangiatoie e abbeveratoi appositi per polli preferendo quelli in metallo
• conservare gli alimenti per gli animali in contenitori idonei e puliti in ambienti adeguati e sempre lontano dagli oli
• somministrare alimenti sani
• rinnovare la lettiera almeno una volta all’anno con materiali sicuri (trucioli di legno non trattato, terra o sabbia o paglia pulite)
Ricorda
Alleva gli animali in ambiti protetti dalla contaminazione ambientale (protezione con tettoia delle aree recintate dove razzola il pollame, allevamento in ambiti chiusi, ecc.) al fine di evitare che gli avicoli, mentre beccano il terreno, possano assumere sostanze nocive
Non dimenticarti che più è pulito l’ambiente dove vivono e mangiano i tuoi animali e più sicuri saranno gli alimenti che ti offrono.
Allevamento e corretta conduzione agronomica
L’allevamento per autoconsumo degli animali da cortile è una tradizione che consente di produrre alimenti di qualità. Tuttavia nell’ambiente ci possono essere fonti di contaminazione che causano la presenza di contaminanti negli alimenti, tra cui anche delle scorrette pratiche agronomiche.
Tra i contaminanti ci sono i PCB e le Diossine, emessi in atmosfera a seguito di combustione di prodotti contenenti cloro, che si depositano nel suolo ed entrano nella catena alimentare; si tratta di composti chimici capaci di persistere per lungo tempo nell’ambiente e che si accumulano nei grassi.
Il consumo di alimenti inquinati è un'importante fonte di rischio per l'uomo.
Le uova, alimento particolarmente ricco di grassi, possono costituire un veicolo di tali contaminanti.
Per ridurre i rischi legati alla contaminazione
Non bruciare
• il legno trattato con vernici, catrame, impregnanti o solventi
• le potature e le stoppie di piante trattate con fitosanitari clorurati
• la carta, i giornali, i sacchi, i rifiuti domestici
• la plastica, il polistirolo, i sacchi dei fertilizzanti e dei diserbanti, gli pneumatici, i rifiuti urbani, gli oli esausti, i fili elettrici, i prodotti trattati con ipoclorito di sodio (candeggina), le corde delle rotoballe, le fascette e le reti avvolgenti in nylon, i teli in plastica e le tubazioni in PVC per l’irrigazione
• i rifiuti sanitari (siringhe, contenitori in plastica di medicinali)
Riduci il rischio di contaminazione del tuo foraggio
• pratica solo saltuariamente il rivoltamento profondo dei prati permanenti sospetti di essere contaminati
• evita l’erosione dei suoli utilizzando gomme gemellate, pneumatici a bassa pressione e ranghinatori a denti elastici
• non permettere l’accesso al pascolo di un numero eccessivo di animali, soprattutto durante giornate piovose con terreno reso fangoso e non destinare i terreni fortemente contaminati ad aree di pascolo
• non disperdere sul terreno rifiuti industriali, fanghi non certificati e cenere
• non spargere sul terreno destinato alla produzione di alimenti per gli animali materiale di cui non conosci la provenienza e/o la composizione
• utilizza sistemi di lavorazione che garantiscono la minore contaminazione del foraggio con la terra
Non usare
• segatura o truciolato proveniente da legni verniciati, trattati o non certificati, stocchi di mais o paglia proveniente da aree a rischio come lettiera
• legno trattato con vernici e impregnanti nei ricoveri e nelle mangiatoie che possono essere leccati o masticati dagli animali (palizzate in legno trattate con preservanti o verniciate, traversine ferroviarie, ecc.)
• bracieri a fiamma libera nei pressi del locale di raccolta del latte per riscaldare l'acqua
• bidoni che contenevano delle vernici o degli oli per somministrare i mangimi o per la raccolta del latte
• oli o grassi di dubbia provenienza per lubrificare gli anelli della mungitrice o per la preparazione della mammella alla mungitura
• fitosanitari o biocidi non rintracciabili, riduci l’uso di fitofarmaci clorurati
Non abbandonare in azienda
• materiale plastico (teli, sacchi, corde), il polistirolo, il legno trattato, gli oli esausti, i contenitori dei diserbanti e dei fertilizzanti, i rifiuti urbani
• i rifiuti prodotti in azienda agricola (pneumatici, cavi elettrici, batterie, sacchi contenenti erbicidi, pellicole per insilamento e orticoltura, ecc.), oli esausti
Ricorda di
• acquistare i foraggi da zone non interessate in passato da fenomeni conclamati di contaminazione, acquistare mangimi da fornitori di fiducia(registrati presso l’ASL)
• limitare per quanto possibile, in fase di taglio e fienagione, la contaminazione dell'erba con il terreno
• usufruire dei servizi di smaltimento controllati (isole ecologiche, consorzi agrari, accordi con associazioni agricole, ecc.)
• utilizzare generatori di calore a fiamma libera alimentati con GPL o metano per l'essiccamento del foraggio e per la tostatura della soia
• non usare la letamaia come discarica di rifiuti
• curare la pulizia e l’igiene dei ricoveri
• pulire le mangiatoie per evitare la formazione di depositi di polvere e terriccio
• depositare il mangime lontano da fonti di contaminazione (depositi olio, deposito carburante, deposito macchinari agricole o officina per la manutenzione)
• conservare i foraggi in luoghi riparati da possibili contaminazioni ambientali successive alla produzione (capannoni, teli di plastica, ecc)
• diminuire la quantità di alimenti derivanti da mangimi composti che contengono grassi animali
• non fare pascolare gli animali su aree di precedenti pire
Non dimenticarti che più è pulito l’ambiente dove vivono e mangiano i tuoi animali e più sicuri saranno gli alimenti che ti offrono.
Mixomatosi dei conigli – come prevenirla
Nel periodo tardo estivo, si manifestano spesso numerosi casi di Mixomatosi, una malattia virale ad esito mortale per i conigli.
Gli animali colpiti presentano una grave congiuntivite, con gonfiore delle palpebre e noduli sottocutanei diffusi, particolarmente evidenti ai padiglioni auricolari.
Il virus viene trasmesso dalle zanzare, si diffonde rapidamente nei conigli selvatici e si propaga anche ai conigli domestici, soprattutto a quelli dei piccoli allevamenti di tipo rurale.
La Mixomatosi non si trasmette all’uomo.
Non esiste terapia efficace contro la Mixomatosi, ma è possibile prevenirla con semplici interventi igienici e con la vaccinazione.
INTERVENTI IGIENICI
• Lotta alle zanzare con zanzariere e disinfestazione regolare degli ambienti di allevamento
• Acquisto di riproduttori sani e vaccinati
• Pulizia e disinfezione regolare delle gabbie e degli ambienti
• Limitazione all’accesso di estranei nell’allevamento
VACCINAZIONE
Va eseguita 2 volte l’anno con un intervento in primavera, che anticipa l’arrivo delle zanzare ed uno di mantenimento a fine estate.
Si raccomanda perciò vivamente ai possessori di conigli da allevamento di provvedere alla vaccinazione dei propri animali.